Sei nullatenente? A breve riceverai la visita dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare dei controlli e persino la visita fiscale nei confronti di chi è nullatenente. Ecco in quali circostanze.

Una delle preoccupazioni più grandi per un contribuente è quella di ottenere accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nel mirino soprattutto i conti correnti, al fine di identificare alcuni redditi non dichiarati, che si possa presupporre che derivino da attività illecite.

mani di persona con penna, pc e fogli
Sei nullatenente? A breve riceverai la visita dell’Agenzia delle Entrate – leidonnaweb.it

Ad essere preoccupato però dovrebbe essere anche chi è nullatenente o disoccupato. Pare infatti che la visita fiscale dell’Agenzia delle Entrate possa interessare anche loro. Ecco quando.

I controlli dell’Agenzia delle Entrate per chi è nullatenente

Anche chi è nullatenente potrebbe finire sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. La visita fiscale potrebbe interessare anche chi risulta disoccupato e chi non dichiara reddito. Infatti l’Agenzia delle Entrate potrebbe prendere in considerazione questi soggetti nel caso in cui ci siano alcuni elementi che possano risultare incoerenti con la situazione economica dichiarata.

mani su calcolatrice bianca, con penna, pc e fogli
I controlli dell’Agenzia delle Entrate per chi è nullatenente – leidonnaweb.it

Il primo elemento potrebbe essere la capacità di spesa. Logicamente chi non ha un reddito non dovrebbe poter effettuare acquisti di grande valore. Ad esempio chi non dichiara un reddito in teoria non dovrebbe poter acquistare un immobile o un’auto costosa o accedere un mutuo. Dunque lo stile di vita di un soggetto nullatenente o disoccupato potrebbe allertare l’Agenzia delle Entrate che potrebbe avviare un’indagine per vederci chiaro: il sospetto potrebbe essere quello dell’esistenza di redditi non dichiarati.

Il contribuente, in tal caso, dovrà dimostrare che le somme utilizzate per tali acquisti provengono da fonti lecite e non imponibili, come una donazione o una vincita al gioco, già tassata. Se invece il soggetto non riuscirà a giustificare l’origine di questi soldi, allora l’Agenzia delle Entrate chiederà il pagamento delle imposte non versate.

L’onere della prova grava sempre sul cittadino che dovrà dunque dimostrare, tramite appositi documenti, che quelli trovati dall’Agenzia delle Entrate non sono redditi non dichiarati. Oltre alla capacità di spesa, a destare sospetto possono essere anche i movimenti sui conti correnti. Se una persona è nullatenente o disoccupata non dovrebbero esserci versamenti di denaro contante o accrediti regolari sul suo conto.

Altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrebbe presupporre che si tratti di redditi derivanti da un lavoro in nero e dunque potrà procedere con una contestazione, senza nemmeno chiedere chiarimenti preventivi. Il contribuente potrà provare che tali redditi derivino da redditi esenti o già tassati, solo mediante ricorso; altrimenti dovrà versare le tasse non pagate su tali redditi.

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